Lorenza Boisi, Orfeo incanta gli animali con la musica, 2019, olio su tela, 120cm x 160cm | Courtesy GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, Torino, foto di Galleria Ribot - Proprietà della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT

L’OPERA AL NERO | RADIS

Domenica 14 luglio alle ore 11.00 presso il Centro Civico e Culturale (l’antica canonica del paese) di Rittana (CN) inaugurerà il primo capitolo de L’opera al nero, mostra collettiva che accoglierà opere della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC, curata da Marta Papini e Leonardo Pietropaolo, con l’artista Giulia Cenci. La mostra, la cui inaugurazione sarà accompagnata alle 16.30 dallo spettacolo LIVES! La vita di Louise Bourgeois in parole e in musica, con Nicolas Ballario e Rodrigo D’Erasmo, nasce nell’ambito di Radis, il nuovo progetto di arte nello spazio pubblico promosso e ideato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT che nella sua prima edizione è realizzato in collaborazione con la Fondazione CRC.

Il progetto espositivo prende il titolo dall’omonimo romanzo della scrittrice Marguerite Yourcenar. La storia è ambientata nel XVI secolo e racconta la vita dell’alchimista, medico e filosofo Zenone. Al centro della narrazione vi è il corpo del protagonista, luogo di trasformazioni e punto di osservazione per indagare il rapporto dell’essere umano con il mondo. Questa indagine, perseguita da Zenone con un’attitudine libera che fonde l’alchimia con i principi materialisti propri di un medico, lo costringerà a nascondersi, a cambiare identità per sfuggire alle persecuzioni religiose, e infine a essere imprigionato e processato per eresia. Pubblicato nel 1968, il romanzo pone questioni sempre attuali: come cambia la nostra percezione del mondo influenzata dalla scienza e dalla tecnologia? In che relazione sono gli esseri umani con le altre specie viventi? Quali trasformazioni subisce il nostro corpo nel processo di invecchiamento? Che cosa succede al corpo dopo la morte? In che modo il nostro corpo può diventare luogo politico e sociale? Che parte hanno sogno, poesia e metamorfosi nella nostra vita?

Tra questi interrogativi, il primo capitolo della mostra affronta quelli riguardanti i rapporti tra l’essere umano e le altre specie viventi, osservando il rapporto tra corpo e mondo esterno. A partire da riflessioni sulla mitologia e sull’ecologia, le opere di Lorenza Boisi, Lin May Saeed e Tabita Rezaire presentano immagini in cui la figura umana convive con temi provenienti dall’universo animale e vegetale. Il dialogo tra i lavori di Steffani Jemison e Letícia Parente attiva invece una riflessione sul corpo come spazio di riflessione politica, come luogo in cui i tentativi di normare i corpi si scontrano con forme di resistenza individuale e collettiva.

L’opera tessile Mother Earth di Tabita Rezaire celebra la maternità e la fertilità e fa parte del secondo ciclo di una trilogia di divinità ricamate, realizzate in collaborazione con le donne Saramaka (Guyana francese). Mother Earth onora lo spirito della Terra, la sua abbondanza e la sua saggezza, e ci richiama alla responsabilità di prenderci cura dell’ambiente in cui viviamo.

Nella seconda sala sono in dialogo le opere di due artiste che riflettono sul corpo come spazio politico e, quindi, come prodotto culturale soggetto a oppressioni. Nell’opera video di Letícia Parente, Preparação I (1975), il gesto quotidiano di truccarsi davanti allo specchio diventa straniante quando la donna si incolla una striscia di nastro adesivo sulla bocca e sugli occhi, truccandoli. Resa cieca e muta, la donna si trasforma in un ibrido, a metà tra essere umano e bambola. Steffani Jemison riflette sul corpo afrodiscendente come spazio di libertà, contro la violenza in cui è confinato da secoli. I suoi lavori raffigurano corpi afrodiscendenti in movimento, con influenze che provengono dalla danza, dal cinema muto e dalla musica.

Nell’ultima sala le opere di Lorenza Boisi dialogano con il grande bassorilievo di Lin May Saeed NUS (NOC / NUT) in una riflessione sulle relazioni tra umani e animali. I dipinti Winter Life e Orfeo incanta gli animali con la musica di Boisi si collocano all’interno di una ricerca dell’artista legata a tematiche tradizionali e mitologiche, in cui la figura umana e la presenza del mondo animale sono temi ricorrenti. Allo stesso modo, l’opera di Lin May Saeed racconta di un momento originario, quando esseri umani e mondo animale erano un tutt’uno. Interessata alla nostra relazione con gli animali, l’artista immagina il momento in cui tutte le specie erano alla pari, prima che l’essere umano iniziasse il proprio dominio di violenza e sfruttamento.

La scansione in due capitoli della mostra asseconda la parabola narrativa del romanzo di Yourcenar: dopo un inizio in cui il giovane Zenone, errando per l’Europa, entra in contatto con persone provenienti dalle diverse culture e classi sociali del XVI secolo, negli anni della maturità il protagonista si fa sempre più isolato e riflessivo, fino alla minuziosa descrizione delle sensazioni che accompagnano la sua morte. Allo stesso modo, se il primo capitolo della mostra si concentra sulle relazioni tra umani e altri viventi, tra corpo e mondo esterno, nel secondo sarà l’esperienza del corpo dell’individuo a essere protagonista, in relazione alla tecnologia e ai processi di cambiamento e trasformazione.

La mostra L’opera al nero, realizzata con la sponsorizzazione tecnica di Big Broker Insurance Group – Ciaccio Arte, è parte del palinsesto di incontri estivi del public program di Radis, che avvicineranno il pubblico alla pratica artistica di Giulia Cenci e allo svelamento della sua opera, previsto per il 6 ottobre 2024 alle ore 15 nel Chiot Rosa (Rittana), e che la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT darà in comodato permanente al Comune di Rittana.

Il progetto Radis nasce con l’obiettivo di arricchire il territorio piemontese con un patrimonio di opere di arte pubblica per la comunità, con programmi educativi, incontri pubblici e progetti espositivi che restituiscano alla collettività parte della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Un format che nella sua prima edizione è realizzato in collaborazione con la Fondazione CRC e che parte dalla Valle Stura, tra il Comune di Rittana e la Borgata Paraloup, e precisamente al Chiot Rosa, una radura costellata da alberi di betulla a 1.200 metri sul livello del mare.

 

Per informazioni: www.radis-crt.it

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Photo credits: Lorenza Boisi, Orfeo incanta gli animali con la musica, 2019, olio su tela, 120cm x 160cm | Courtesy GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Galleria Ribot

Design Studio Fionda

SOMETHING BORROWED | CAMONI

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La Fondazione annuncia con orgoglio il prestito di un opera dell’artista Chiara Camoni (1974), in comodato alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, al Pirelli HangarBicocca di Milano, in occasione della più grande esposizione personale mai realizzata. 

Figura di spicco nel panorama artistico italiano e internazionale, Chiara Camoni esplora con le sue opere temi profondi come il femminile, la spiritualità e le connessioni tra cultura, storia e quotidianità, invitando i visitatori a immergersi in un paesaggio fantastico. L’opera Sister #2 del 2020 contribuirà allo scambio artistico tra le due istituzioni.

La mostra “Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse”, curata da Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, è concepita come un’esplorazione immersiva nella pratica dell’artista, e raduna il corpus più ampio delle sue opere mai presentato, insieme a una serie di nuove produzioni, dando vita a un’architettura di collettività e raccoglimento che si ispira alle forme del giardino all’italiana tardo-rinascimentale e agli anfiteatri antichi.

La mostra sarà visitabile fino al 21 luglio 2024.

 

SOMETHING BORROWED | ACCARDI

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La Fondazione annuncia con orgoglio il prestito di tre opere dell’artista Carla Accardi (1924-2014), in comodato alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, in occasione della mostra dedicata al centenario della sua nascita.

Le opere Arciere su bianco del 1955 , Labirinto n. 12 del 1958 e Materico con grigi del 1954 sono ora esposte contribuiranno allo scambio artistico tra le due istituzioni.

Il progetto espositivo curato da Daniela Lancioni e Paola Bonani, riunisce circa 100 opere nella più esaustiva antologica, mai dedicata all’artista. L’esposizione offre un viaggio cronologico attraverso la sua straordinaria carriera, mettendo in luce le diverse fasi del suo percorso creativo. Carla Accardi, figura di spicco nel panorama artistico italiano e internazionale, ha influenzato profondamente l’arte contemporanea con il suo linguaggio innovativo e radicale. La mostra esplora il suo contributo pionieristico e la sua continua ricerca di libertà espressiva, permettendo ai visitatori di immergersi nell’universo creativo di una delle protagoniste della cultura visiva del XX secolo.

La mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, realizzata in collaborazione con l’Archivio Accardi Sanfilippo e della Fondazione Silvano Toti, sarà prorogate e visitabile fino al 1 settembre 2024.

 

Biografia Artista

Cresciuta in Sicilia e, come lei stessa ricorda, abbracciando la luce, i colori mediterranei, lo spirito di confine e la memoria di antiche civiltà che la caratterizzano, nell’immediato dopoguerra Carla Accardi si trasferisce a Roma. Qui, partecipa al clima di rinnova- mento impegnandosi con passione nel dibattito artistico allora in corso. Unica artista donna, nel 1947 firma il manifesto del gruppo Forma 1. In aperta polemica antirealista, il gruppo di giovani artisti firmatari promuove una pittura astratta, riallacciandosi idealmente all’avanguardia europea della prima metà del secolo. Accardi si distingue immediatamente per la libertà dai rigori della geometria. […]

Link alla scheda dell’artista.

 

PRIMA ACQUISIZIONE A THE PHAIR

Sostenitrice della fiera sin dagli esordi, per la prima volta la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha acquistato un’opera nel corso di The Phair, appuntamento annuale dedicato alla fotografia e ormai punto di riferimento per collezionisti, artisti, galleristi e appassionati del settore.

Per la sua quinta edizione The Phair ha cambiato sede, dal 3 al 5 maggio sarà infatti possibile visitare le oltre 50 gallerie europee coinvolte nella Sala Fucine di OGR Torino.

Questa acquisizione contribuisce a sostenere le gallerie e le artiste e gli artisti presenti in fiera, e ad alimentare il fondo fotografico presente all’interno della propria collezione che oggi comprende oltre 930 opere di arte contemporanea di oltre 300 artisti italiani e internazionali, incomodato presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino; ed è proprio a favore di quest’ultima che è destinata la nuova acquisizione, dal momento che alla GAM è custodito il fondo fotografico della Fondazione.

Si tratta di un’opera di Vincenzo Agnetti dal titolo Photo-graffia, 1980, della Galleria Montrasio Arte, selezionata dalla direttrice della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino Chiara Bertola con la seguente motivazione: “L’opera di Vincenzo Agnetti Photo-graffia del 1980 fa parte della serie delle Photo-graffie, realizzata tra il 1979 e il 1981, e rappresenta un momento significativo nella sua ricerca artistica e nel panorama dell’arte contemporanea. La sua pratica sperimentale coinvolge l’uso della pellicola fotografica esposta alla luce e manipolata attraverso graffi e colori, rivelando un approccio unico e innovativo alla rappresentazione visiva. Le Photo-Graffie di Agnetti si distinguono per la loro natura concettuale e poetica, dove l’azione di “recuperare” l’immagine attraverso l’annerimento e la successiva manipolazione diventano un atto di rigenerazione creativa. Questo processo alterato si traduce in opere che sfidano le convenzioni tradizionali della fotografia e della pittura, offrendo nuove modalità di espressione artistica che si collocano al confine tra queste due discipline. L’importanza di acquisire un’opera di Agnetti per la collezione della GAM risiede nella necessità di rappresentare in modo più completo e approfondito la ricchezza e la diversità delle ricerche artistiche italiane del periodo. Attualmente, la GAM possiede solo un libro d’artista di Agnetti, Image of an exhibition, del 1974. L’aggiunta di un’opera di questa serie consente di evidenziare il contributo significativo dell’artista alla fotografia sperimentale e alla pratica concettuale. Inoltre, rappresenta una risorsa per le future generazioni di artisti e fotografi, offrendo loro un esempio di innovazione e sperimentazione.”

 

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In foto:

Vincenzo Agnetti
(Milano 1926 • 1981)

Photo-graffia, 1980
carta fotografica esposta e graffiata
pezzo unico
25.5×35 cm • 10×13.8 in

provenienza:
dono dell’artista a Vanni Scheiwiller
già collezione Alina Kalczyńska Scheiwiller, Milano
Montrasio Arte, Monza, Milano, Piacenza

SOMETHING BORROWED | ANSELMO

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La Fondazione annuncia con orgoglio il prestito di due opere dell’artista Giovanni Anselmo (1934-2023), in comodato al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Rivoli-Torino, al Museo Guggenheim di Bilbao per celebrare l’unicità della sua produzione, fondamentale per il movimento dell’Arte Povera.

Le opere Respiro del 1969 e Interferenza nella gravitazione universale del 1969-2016 sono ora esposte nel progetto espositivo  e contribuiranno alla diffusione della cultura artistica italiana all’estero attraverso il dialogo tra le due istituzioni.

Il progetto espositivo “Giovanni Anselmo: Beyond The Horizon”, curato da Gloria Moure, riunisce le opere più importanti della carriera di Anselmo con altre opere realizzate appositamente per questa occasione. Vuole essere un viaggio, un flusso continuo. Anselmo è stato determinante nell’organizzazione di questa mostra fino a pochi giorni prima della sua morte, avvenuta lo scorso dicembre. Questo titolo, tradotto come “Oltre l’orizzonte”, trasmette fedelmente la profondità della sua vitalità, la grandezza della sua eredità e l’importanza dei suoi contributi.

La mostra  ripercorre la ricca produzione artistica e sarà visitabile fino al 19 maggio 2024.

 

 

Biografia Artista

Le sue prime ricerche artistiche nascono all’interno della disciplina pittorica, ma Anselmo da subito cerca di non avere un approccio nostalgico nella realizzazione del dipinto che comunque percepisce come uno spazio chiuso in sé, separato dalla sensibilità dell’artista. Come racconta Jean-Christophe Ammann, Anselmo ha detto: “È vero che il dipinto ha un suo fascino, però ti esclude, rimani da solo con le tue emozioni”. Noto è il racconto dell’artista del giorno in cui all’alba, sulla cima dello Stromboli, ha avuto netta la percezione di quell’infinito del quale tutte le sue opere, da allora, sono diventate nuclei. A differenza di quanto accade al di fuori del chiuso piano immaginativo della tela, i fulcri energetici creati attraverso le sue installazioni comprendono in sé il tutto. L’artista, lo spettatore, le geometrie cosmiche sono inclusi. Nessun elemento resta isolato nella solitudine della sua realtà finita. […]

Link alla scheda dell’artista.

 

EXPANDED

Il 2 maggio 2024 nell’ambito del programma di EXPOSED Torino Foto Festival inaugura Expanded, un progetto espositivo che propone una lettura in tre capitoli della Collezione fotografica della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, e che unisce in un unico percorso coerente tre prestigiose sedi istituzionali: le OGR Torino con Expanded Without (2 maggio – 28 luglio 2024), in cui l’attenzione si focalizza su opere prodotte off-camera, nelle quali l’immagine è generata senza ricorrere al mezzo fotografico tradizionale; il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea con Expanded With (2 maggio – 25 agosto 2024), a cura di Marcella Beccaria, che presenta opere nelle quali il medium fotografico è il punto di partenza per indagare diversi tipi di relazione con il paesaggio, con opere di pionieri della Land Art, dell’Arte Povera e della Body Art; e la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino con Expanded – I Paesaggi dell’Arte (3 maggio – 1 settembre 2024), a cura di Elena Volpato, dedicata ad alcuni fotografi che hanno saputo restituire i molteplici aspetti dell’arte e ritrarne nel senso più ampio i suoi paesaggi composti di opere e architetture, del volto degli artisti e dei loro momenti di lavoro nello studio o nel paesaggio naturale.

Expanded indaga l’immagine quale campo allargato, citando gli scritti della teorica d’arte americana Rosalind Krauss. Nel 1979 Krauss pubblica Sculpture in the Expanded Field (La scultura nel campo allargato), testo fondamentale nel quale analizza il modo in cui la pratica di artiste e artisti attivi dal 1968-1970 modifica il concetto tradizionale di scultura per arrivare alla “costruzione di luoghi”. Krauss nota come gli artisti istituiscano nuove pratiche e modifichino il concetto di opera d’arte, utilizzando indifferentemente i media più diversi, tra cui fotografia, specchi, video, oltre alla scultura stessa.

“La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in sinergia con Fondazione CRT, è orgogliosa di sostenere e promuovere EXPOSED, la prima edizione del Festival Internazionale di Fotografia di Torino” dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. “Il festival, che si terrà nel mese di maggio, coinvolgerà le principali istituzioni culturali e realtà indipendenti della città in un ricco programma di mostre ed eventi dedicati alla fotografia. La Fondazione partecipa al programma espositivo presentando per la prima volta gran parte del nucleo fotografico della Collezione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Il progetto si sviluppa in tre sedi: alle OGR Torino con Expanded Without, dedicata a immagini realizzate senza macchina fotografica, al Castello di Rivoli con Expanded With, a cura di Marcella Beccaria, e alla GAM con Expanded – I Paesaggi dell’Arte, a cura di Elena Volpato.

Per maggiori informazioni si rimanda al comunicato stampa.

 

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Identity design Studio Fionda

ARCOMADRID

Nel corso della fiera ARCOmadrid la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha annunciato i vincitori della prima edizione del suo nuovo premio acquisizione: Tomás Saraceno (Pinksummer Gallery, Genova, Italia) e Abraham Gonzalez Pacheco (Campeche Gallery, Città del Messico, Messico).

La Fondazione ha acquisito a beneficio della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino un dipinto di Tomás SaracenoTBC, e una serie di 15 disegni di Abraham González Pacheco, per un totale di 36.000 euro.

Le opere vincitrici sono state selezionate da una giuria composta da Chiara Bertola (Direttrice della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino), Manuel Segade Lodeiro (Direttore del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía) e Hans Ulrich Obrist (Co-direttore della Serpentine Galleries, Londra).

Il premio acquisizione si inserisce all’interno del programma 2024-2027 della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e segna la prima collaborazione della Fondazione con una fiera d’arte al di fuori dei confini nazionali.

Ogni anno la Fondazione acquisirà ad ARCOmadrid nuove opere che entreranno a far parte della sua collezione e che verranno destinate in comodato d’uso gratuito alternativamente alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Quest’anno le opere di Abraham González Pacheco saranno destinate alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, mentre nel 2025 l’opera vincitrice sarà destinata al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ha dichiarato: “Oggi la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha inaugurato ad ARCOmadrid il suo primo premio acquisizione. È la prima volta che la Fondazione collabora con una fiera d’arte fuori dall’Italia, nell’ambito del suo obiettivo di espandere la propria collezione e raggiungere un pubblico internazionale. Sono lieta di annunciare Tomás Saraceno e Abraham González Pacheco quali primi vincitori del premio. Le opere acquisite entreranno nella collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e saranno accessibili al pubblico presso la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

Hans Ulrich Obrist, rappresentante della giuria, ha dichiarato: “In occasione di ARCOmadrid 2024, la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha acquisito opere dell’affermato artista argentino Tomás Saraceno e del giovane artista messicano Abraham González Pacheco a beneficio della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Le acquisizioni sono accomunate da due immaginari, uno basato sulla potenza e sull’opera invisibile della natura, l’altro sulla storia del mito e del frammento archeologico.

Abraham González Pacheco è uno dei giovani artisti messicani più interessanti della fiorente scena artistica messicana. La sua pratica si concentra sul disegno, che sviluppa e applica a diverse scale, dal micro al macro, trattando la grande dimensione con la stessa intensità del dettaglio. González Pacheco guarda all’archeologia, non in modo nostalgico, ma per dimostrare che il futuro può essere reinventato partendo da frammenti del passato. Porta la narrazione del mito in una dimensione quotidiana e presente.

È noto il ruolo che Tomás Saraceno affida agli animali, suoi preziosi collaboratori da più di dieci anni. Lavora con ragni, cani, insetti, portandoci a vedere nella natura tecniche e soluzioni che scopriamo vicine alla nostra stessa esistenza. L’opera acquisita è l’impercettibile tela dorata di un ragno, trasformata in uno straordinario e prezioso disegno. Possiamo dire che siamo di fronte a una sorprendente collaborazione tra specie che conferma il necessario rapporto tra scienza e arte, tra ecologia e ambiente”.

Photo credits ARCOmadrid.

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JACOPO BENASSI. AUTORITRATTO CRIMINALE

La mostra “Jacopo Benassi. Autoritratto Criminale”, a cura di Elena Volpato, sarà presentata nella Wunderkammer della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino il 26 febbraio 2024.

L’esposizione prende vita con l’entrata dell’opera Panorama di La Spezia, 2022, nella collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. L’opera acquisita è un autoritratto in cui l’artista non compare mai, così come non compare la presenza umana. Appaiono invece foto di piante scattate nel buio della notte ai giardini pubblici, piante che coprono, almeno parzialmente, alcuni panorami della città ligure dipinti con vago sapore ottocentesco. Foto e tele sovrapposte, tenute insieme da grosse cinghie, sono appese a due pareti di cartongesso che per un po’ sono servite da studio temporaneo a Benassi, mentre preparava una sua esposizione proprio a La Spezia, sua città natale.

A partire da quell’occasione l’opera di Benassi si è progressivamente spostata dalla fotografia a uno spazio d’ombra compreso tra foto e dipinti, tra foto e calchi in gesso. Il suo lavoro fotografico, sviluppatosi sotto il segno del contrasto tra il buio di fondo e la luce del flash sparata impietosamente addosso a ogni soggetto, ha momentaneamente scelto come suo luogo d’elezione e nascondimento la parte non visibile delle cose, quella che resta custodita o prigioniera tra una cornice e l’altra, tra un’immagine e l’altra, quello che si può solo immaginare o desiderare. Dietro all’installazione di Panorama di La Spezia, usata come fosse un paravento, compare Serie di ritratti appesi, 2024, realizzata per la mostra, un’opera che porta alle estreme conseguenze il processo di cancellazione, presentando sospeso nel vuoto un pesante sandwich di cornici di cui si vedono solo due retri. Sono ritratti fotografici di personaggi famosi (Valentino, Nan Goldin, John Wayne, Biancaneve, Ando Gilardi…) frammisti a qualche autoritratto, tutti condannati all’invisibilità e così paradossalmente riattivati da Benassi nella loro capacità di essere immagini, di avere nuovo potere evocativo per via di negazione.

Oltre alle opere di Benassi saranno presenti in mostra, per desiderio dell’artista, il grande bozzetto in gesso che Leonardo Bistolfi realizzò per il monumento all’amico Cesare Lombroso, conservato nelle Collezioni della GAM, e il teschio a cui Benassi si ispira e dialoga con il video Autoritratto criminale.

La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”, Augustin Laforêt e la galleria Francesca Minini, e sarà visitabile dal 27 febbraio al 1 settembre 2024.

 

 

Jacopo Benassi, Panorama di La Spezia, 2022
opera ambientale: stampe artistiche, acrilici su tela, cornici d’artista, pannelli e strutture in legno.
Dimensioni variabili

Photo Credit: ©Jacopo Benassi e Francesca Minini – Courtesy GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

SOMETHING BORROWED | SANFILIPPO

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La Fondazione annuncia con orgoglio il prestito di due opere dell’artista Antonio Sanfilippo (1923-1980), in comodato alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, al Museo RISO – Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo per la ricorrenza del centenario della nascita del pittore.

Le opere Nero e rosso (Schema Astratto 28/55) del 1955 e Senza titolo (Pittura 39/59) del 1959 sono ora esposte nella storica dimora di Palazzo Belmonte Riso, sede del museo, e contribuiranno alla diffusione della cultura artistica e al dialogo tra le due istituzioni.

Il progetto espositivo “Antonio Sanfilippo. Segni, Forme, Sogni della Pittura. Cento Anni”, curato dal critico d’arte prof Bruno Corà, è organizzato in collaborazione con il Comune di nascita dell’artista Partanna, l’Archivio Sanfilippo di Roma e la Fondazione Sebastiano Tusa. Questa sinergia ha visto il coinvolgimento di diverse sedi istituzionali: il Castello Grifeo di Partanna di Sicilia, in provincia di Trapani, per le opere giovanili; Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia, e il Museo del Riso di Palermo per le opere della piena maturità artistica.

La mostra  ripercorre la ricca produzione artistica e sarà visitabile fino al 24 febbraio 2024.

 

 

 

Biografia Artista

Tra i giovani artisti che a Roma nel 1947 si riuniscono nell’ambito del gruppo Forma 1, Antonio Sanfilippo sostiene attivamente un rinnovamento del linguaggio artistico, partendo da premesse che si riallacciano alle esperienze della pittura geometrica. Dall’inizio degli anni Cinquanta, una serie di viaggi e di soggiorni a Parigi contribuiscono a un rapido sviluppo della sua pittura secondo la cifra stilistica al tempo detta “concreta”, caratterizzata da liberi aggregati plastici, disposti in accordi cromatici contrastanti. L’evoluzione è continua, ed è tra il 1953 e il 1954 che l’artista sviluppa le proprie opere attraverso trame di segni. […]

Link alla scheda dell’artista.

 

Progetto monitoraggio opere d'arte collezione

PROGETTO DI MONITORAGGIO DELLA COLLEZIONE

Nel mese di febbraio partirà un nuovo progetto per il monitoraggio dello stato di conservazione delle opere della Collezione di proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Scopo del progetto è la pianificazione di una puntuale azione di monitoraggio delle opere che permetta di verificare lo stato di conservazione del patrimonio, concesso in comodato alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e al Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea.

La Collezione è attualmente composta da oltre 900 opere, di cui una parte esposta al pubblico e la restante conservata presso i locali di deposito dei due Musei.
L’attività di monitoraggio sarà svolta dallo Studio Lucchini & Sanna Restauri privilegiando aspetti che vanno dall’importanza storico-artistica dell’opera, al valore economico, alla tecnica esecutiva e all’impiego di materiali che la rendano maggiormente sensibile a fenomeni di degrado, come anche, per le opere non esposte, al tempo intercorso dall’ultimo controllo dello stato di conservazione.

La fase operativa, che durerà circa un anno, vedrà i conservatori impegnati sia nei depositi che nelle sale espositive e coinvolgerà molte figure interne ai due Musei quali i registrar, gli archivisti, i curatori e il personale preposto alla movimentazione delle opere.