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Šuillakku, 2008

In comodato presso
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Descrizione
installazione sonora: MiniMac, disco rigido esterno, monitor LCD, cavi ottici digitali, cavi  BNC, Behringer Ultrapatch Pro PX3000 Patchbay commutabile / Behringer Ultragain Pro-8 Digital ADA8000, M-AUDIO  Profire  Lightbridge,  Ardour,  40  diffusori  amplificati  /  10  subwoofers;  voce:  corno  yemenita,  corno  di  montone, šofar israelita, flauti di bambù, flauti doppi ad ancia, dung chen, launeddas, nay, lira di Ur, begena, tanbur, kora, santoor, liuto africano, campanaccio di bronzo, campanelle, campanelle a vento, bull roarers, campanelle india-ne da elefante, campanella da messa, cavigliere con sonagli, campane di legno, sonaglio di metallo, sistri, wasamba, pandereta, sege-sege, coppette in legno, gusci di noci di cocco, foglie secche di magnolia, fagioli messicani, baccello, conchiglie, bambù, tubi metallici, imbuto, shaker modificati, shaker di osso, kayamba, mazzuole modificate, unghie di pecora, richiami per uccelli, castagnette, cimbali, T’ang ku, dhyangro, piatti in bronzo, lastra di alluminio con sizzle, tavole di legno, semanterion, piatti di rame, incudine, udu, tamburo a clessidra, bendir, gong, damaru, bodhràn, geo-fono, tamburo di latta, mortaio di vetro, mortaio di bronzo, vetri rotti, guira, zithers takumbé, angklung, temple block, frusta  per  elefanti,  racchetta  da  badminton,  frusta  di  verghe,  marimbula,  gopichand,  putipù  in  zucca  africana  Har-dware: Macintosh G5, Edirol Audio Capture FA-66, Edirol PCR-1, Mixer Yamaha MG-124 CX; microfoni: Schertler Dyn-ABG-Set,  Sennheiser  E  602-II,  AKG  C  1000S,  Rode  NT5,  AKG  C2000B;  software:  Cubase  SE
Dimensioni

Dimensione variabile

Numero elementi
1
Categoria
installazione
Credits
©Roberto Cuoghi - Courtesy Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Rivoli-Torino foto di Paolo Pellion - Proprietà della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT
L'artista
Roberto Cuoghi ha fatto della metamorfosi la propria arma di sopravvivenza e del metodo che la regola principio di creazione artistica. A venticinque anni trasforma il proprio corpo arrivando ad assomigliare a suo padre. Assume l’aspetto e i modi di una persona ultrasessantenne, vivendo come tale per quasi sette anni, con un gesto che crea una zona d’ombra tra i confini del privato e quelli del suo operato di artista. Rimpossessatosi della propria vita da un punto di vista ormai adulto, Cuoghi tiene però stretta a l’idea di metamorfosi, mutando l’iniziale processo fisico in successive operazioni squisitamente mentali. Nella sua arte, la trasformazione è il principio che lega l’indagine relativa ai temi del tempo e della memoria alla continua confusione tra l’apparenza e la realtà.  [...]
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