Roberto Cuoghi
ha fatto
della metamorfosi la propria arma di sopravvivenza e del metodo che la regola
principio di creazione
artistica. A venticinque anni trasforma il proprio corpo arrivando ad assomigliare a suo padre. Assume l’aspetto
e i modi di una persona ultrasessantenne, vivendo come tale per quasi sette anni, con un gesto che crea una zona d’ombra tra i confini del privato e quelli
del suo operato di
artista. Rimpossessatosi della propria vita da un punto di vista ormai adulto, Cuoghi tiene però stretta a sé l’idea
di metamorfosi, mutando
l’iniziale processo fisico in successive
operazioni squisitamente
mentali. Nella sua arte, la trasformazione è il principio che lega l’indagine relativa ai temi del tempo e della memoria alla continua confusione tra l’apparenza e la realtà. [...]