I primi dipinti di Förg, all’inizio degli anni Settanta, si presentano come meditazioni sull’astrattismo dell’arte moderna. Sono monocromi, per lo più grigi e neri, dipinti con un rullo da decoratore. Questa sua pratica pittorica ha fatto sì che la critica vedesse nelle sue opere una consonanza con la tradizione di una parte della precedente pittura astratta americana, come quella di Newman, Ryman, Stella e Brice Marden, e una ricerca consonante alle ricerche che Gerhard Richter stava conducendo da qualche anno.
Negli anni Ottanta, Förg elabora una pittura in dialogo con la superficie del supporto. Utilizza piastre metalliche al posto della tela perché il colore non venga assorbito, ma riflesso nello spazio. [...]