Gianni Caravaggio definisce l’opera d’arte “un dispositivo per
atti demiurgici”. L’artista ritiene che ogni opera sia un’intuizione originale che
contiene in sé una nuova forma di conoscenza. Le sue
sculture sono mondi primari, ambiti all’interno dei quali il
pensiero, anche quello più astratto, si manifesta
quasi necessariamente in modo corporeo. Utilizzando marmo, bronzo, alluminio, ma anche polistirolo, crema, zucchero,
nelle sue opere Caravaggio pone in dialogo materiali pesanti, appartenenti alla tradizione scultorea, con materiali leggeri
ed effimeri, creando situazioni dinamiche tra forma
e non-forma, struttura ed
entropia. Le forze fisiche che regolano
l’universo sono l’ampio
contesto al quale Caravaggio si riferisce. [...]