Inizialmente interessato alla pratica scultorea, Thomas Demand utilizza la fotografia per
documentare le proprie opere. Tuttavia, il passaggio
dalle tre dimensioni della scultura alle due dell’immagine
fotografica si rivela un terreno di fertile
indagine: invece di descrivere
la realtà, la sua macchina fotografica sembra avere
miglior successo nella
sua trasformazione, proponendo come risultato un’immagine autonoma, capace di rivelare aspetti non visibili all’occhio
nudo. Attratto da tale insita contraddizione, dal 1994 Demand si è interamente dedicato a un’originale
pratica artistica, in base alle quale le sue opere,
fotografie e talvolta film, sono immagini in scala 1:1 di modellini in cartone costruiti
nello studio, solitamente abbandonati o distrutti subito dopo essere stati fotografati. [...]