Lasciato il Giappone per formarsi come artista visivo
a Londra, Hiraki Sawa inizia il suo percorso con il video nei primi anni
duemila dedicandosi alla creazione di piccoli mondi domestici e immaginari,
cosmi in miniatura popolati da persone, animali esotici e oggetti che si
animano tra una stanza e l’altra della casa. Sawa ambienta queste produzioni
prevalentemente nel proprio appartamento, trasformando i più banali dettagli
dell’arredamento nelle scenografie delle sue rappresentazioni: il tavolo della
cucina, le lenzuola stropicciate, il lavandino, i tasti del pianoforte e le setole
del tappeto diventano di volta in volta strade, dune, laghi e foreste da
attraversare. [...]