West studia e inizia
a dedicarsi all’arte
nella Vienna dell’Azionismo. Presto
ne denuncia la chiusura e persino
l’ipocrisia sociale che caratterizza le sue dinamiche interne. Il suo interesse volge invece
verso la scultura, ma non intesa in senso tradizionale, intoccabile e formalmente compiuta
in se stessa. Le sue opere,
a partire dalla serie
degli Adaptives, divengono tali nel momento
in cui sono utilizzate, e dunque attivate, dallo spettatore. L’arte per
West ha principalmente un valore d’uso.
Deve essere toccata e agita
e questa è la
prima ragione per cui l’artista ha affidato alla sua produzione pittorica e grafica un ruolo parallelo,
soprattutto d’ironia e commento sociale, rispetto ai lavori scultorei,
la cui tridim ensionalità, ponendoli nello stesso spazio
del reale, cerca di annullare la pretesa
differenza ontologica dell’oggetto artistico. [...]