“Quando ho preso
coscienza del- la responsabilità, del significato che assume qualsiasi gesto che fa l’artista, ho sentito
questo bisogno: togliere la scultura
dal centro ideale.
Nello stesso tempo
mi accorgevo che questo spostamento dava un carattere di drammaticità alla scultura” (C. Lonzi, Intervista a Pietro Consagra, in Consagra, catalogo della mostra, Galleria
dell’Ariete, Milano,
1967). Con queste parole, Pietro Consagra
descrive uno tra i principi fondamentali che hanno guidato
la sua ricerca e che lo hanno portato, dal 1952 al 1962, allo sviluppo della serie Colloqui. Prima
espressione pienamente autonoma nell’ambito del percorso dell’artista, la serie è incentrata su un’operazione di sottrazione, attraverso la quale
Consagra discosta la scultura dalla
tradizionale categoria di monumento e dall’associazione
con l’idea di potere per consegnarla invece a una dimensione umana, di natura esistenziale. [...]