Nei primi anni novanta Doug Aitken inizia a servirsi delle immagini in movimento per mettere in discussione le tradizionali modalità di fruizione dell’arte. Spinto dalla consapevolezza di come l’epoca contemporanea sia sempre più plasmata dagli effetti della mediazione tecnologica e da un’attitudine alla mobilità senza precedenti, l’artista californiano si mette costantemente alla ricerca di un’esperienza estetica nuova capace di sollecitare l’attenzione e il coinvolgimento fisico dello spettatore. Nei suoi lavori con il video – che spesso sconfinano nell’installazione, nella fotografia e perfino in eventi di natura performativa – il tentativo è sempre quello di superare la visione convenzionalmente racchiusa nei limiti dello schermo cinematografico, forzando quest’ultimo attraverso il ricorso a proiezioni multicanale in esecuzione sia dentro che fuori lo spazio espositivo. [...]