L’opera di Dan Graham si fonda
su un’articolata riflessione teorica sulla relazione tra arte
e pubblico. Nei movimenti artistici degli anni Sessanta, in particolare nel minimalismo e nel postminimalismo,
l’artista ha ravvisato due assunti di cui intende dimostrare l’infondatezza: che lo spettatore sia un individuo singolo e isolato, e che la sua percezione sia immediata,
a priori,
senza alcuna contaminazione del contesto
culturale, storico e sociale. Graham è convinto
che il processo di percezione sia in dialogo
continuo con la memoria collettiva e privata e che la conoscenza del
mondo dipenda dall’interazione con gli
altri. [...]