Le opere con le quali Bill Bollinger esordisce a New York in occasione
della sua prima personale nel 1966 consistono
in lunghe e sottili
barre di alluminio anodizzato, elaborate dall’artista attraverso pochi tagli
diagonali
impiegati per ricomporre le parti ottenute in giustapposizioni dinamiche, dove spicca la materialità del metallo scelto. Allestite a parete in
senso longitudinale, queste canaline argentee dialogano con lo
spazio espositivo imprimendo
un’insolita dimensione leggera e fortemente aerea. Sperimentando senza sosta, e avventurandosi
lungo un percorso prettamente individuale, negli anni immediatamente successivi Bollinger si distingue per l’elaborazione di un’originale idea di scultura,
intesa quale processo
in grado di esaltare le
proprietà dei materiali industriali impiegati, secondo principi
che possono essere ricondotti alla
sua formazione accademica di ingegnere aeronautico. [...]