I quadri di Avery Preesman dominano il campo visivo grazie alle loro superfici irregolari dalla luminosità
vibratile. Al tempo stesso, le caratteristiche stratificazioni di pennellate e il senso di distanza che emanano,
sollecitano anche la sensibilità tattile. Caratterizzato da tonalità argentee, la cui brillantezza
è smorzata da toni grigi che intenzionalmente ricordano la pesantezza del cemento, Hang II, 2005 è una sorta
di specchio opaco che non
riflette immagini. L’opera
evoca un senso
di sospensione e stimola
la partecipazione attiva
degli osservatori. Il tempo
che l’occhio impiega
a scorrerne la superficie corrisponde al
raggiungimento di un’esperienza
fisica e mentale, aperta alla
libera interpretazione di ciascuno. [...]