Waiting for
DifferentTimes, 2008 è una disordinata raccolta di solidi geometrici, affastellati
senza cura,
come le basi di un museo, abbandonate in un vecchio magazzino.
I colori timbrici e squillanti di cui sono dipinte negano la possibilità di
una datazione remota e l’appartenenza ad un passato
ormai concluso. Le basi, per il
loro stato di conservazione e per
la loro evidente leggerezza, sembrano
piuttosto appena dismesse da un museo d’arte le cui opere
risultano difficilmente databili. La
ragione per cui l’occhio non può condursi
ad accostare un’epoca
a quelle forme,
è che quelle basi, sia pur in qualche
modo realistiche, appaiono
subito come false. [...]