A Farocki, e alla sua produzione filmica, dobbiamo una delle più solide e articolate riflessioni sulla natura del documentario e sui suoi codici linguistici.
Images of the World and the Inscription of War, 1988 analizza da un punto di vista storico l’utilizzo della fotografia nella duplice natura di strumento bellico e di strumento di conoscenza. Dalla fotografia e, in particolar modo, dalle diverse possibilità offerte dallo sviluppo della fotogrammetria ottocentesca, l’artista trae un paradigma dello sguardo umano sul mondo, dei desideri di possesso insiti in esso e dalle due tensioni che ne derivano: la conservazione e la distruzione. [...]