La storia pittorica di Santomaso ha conosciuto numerose fasi: le nature morte degli anni Quaranta, la pittura sintetica, post-cubista, dei primi anni del secondo dopoguerra, già bene rappresentata nelle raccolte della GAM da un’opera di rilievo come Peschereccio del 1951; poi, da lì a poco l’esperienza della pittura informale, e infine le prove del suo ultimo periodo, avvolte in una luce pulviscolare rotta solo da una disincarnata ripartizione architettonica dello spazio.
Peschereccio e l’opera acquisita per la Collezione CRT, Storia Catalana, 1959, poste una accanto all’altra, costituiscono un esempio di rilievo delle due più alte stagioni del pittore. [...]