Secondo Thomas Struth “scattare una fotografia è soprattutto un processo intellettuale che comporta capire le persone o le città e le loro connessioni storiche o fenomenologiche. A questo punto la fotografia è quasi fatta, e non rimane altro che un processo meccanico da portare a termine. Potrei anche scrivere un testo, ma poiché non sono uno scrittore, utilizzo il linguaggio delle fotografie. Mi interessa vedere le circostanze, capirle e interpretarle” (Interview between Benjamin H. D. Buchloh and Thomas Struth, in Thomas Struth. Portraits, catalogo della mostra, Marian Goodman Gallery, New York, 1990). Considerate nel loro insieme, le opere di Struth restituiscono un’immagine del presente, non solo registrandone la storia nel momento in cui si compie, ma offrendone anche un’interpretazione. [...]