Giuseppe Uncini ha affermato che la propria ricerca è sempre stata guidata da “un’idea fissa, costante, il costruire, lo strutturare”. Durante la metà degli anni Cinquanta inizia a utilizzare materiali fino a allora estranei alla tradizione artistica, come polvere di marmo o di carbone, cenere, segatura, calce e cemento su una serie di quadri dai supporti altrettanto inediti, come cartone, masonite o cellotex. Nel 1957 l’artista supera la dicotomia tra possibili materiali pittorici e supporti e individua nel cemento e nel ferro gli strumenti per ottenere opere autonome, libere da ogni intento metaforico, all’intero delle quali il processo coincide con l’esito. L’artista denomina tale serie con il titolo Cementoarmato. A tale serie, che lo occupa sino al 1961, appartengono le due opere in collezione. [...]