Durante la guerra Emilio
vedova è un partigiano che
lotta contro il fascismo e l’impegno politico e sociale animano
l’artista lungo l’intero corso della sua carriera. Partecipando al dibattito che in Italia dalla fine degli anni Quaranta oppone realismo
e astrattismo, Vedova
sostiene le qualità morali dell’arte astratta ritenendo che anche il linguaggio visivo debba essere “rivoluzionario”. Rispetto all’Informale, al quale talvolta viene associato, reagisce dichiarando che i suoi lavori contengono
invece delle strutture e “queste strutture –
dice
– sono strutture della mia coscienza”. Affermando
l’origine interiore dei propri lavori,
Vedova ne rivendica anche
il ruolo dialettico e propositivo rispetto al presente al quale essi appartengono. [...]