Radis
Spazio pubblico
Radis è il nuovo progetto di arte nello spazio pubblico promosso da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT per il quadriennio 2024-2027; la prima edizione ha luogo nella provincia di Cuneo, con la collaborazione della Fondazione CRC.
Per la prima edizione di Radis Marta Papini, curatrice del progetto, ha invitato l’artista Giulia Cenci a realizzare un’opera destinata al Chiot Rosa, un’area boschiva nel Comune di Rittana (CN), in Valle Stura. L’opera, inaugurata il 6 ottobre 2024, resterà di proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in comodato permanente al Comune di Rittana.
Nel quadriennio 2024-2027 Radis arricchisce il territorio piemontese con un patrimonio di opere di arte pubblica grazie al coinvolgimento degli abitanti, degli enti e delle associazioni locali. Ogni anno la commissione dell’opera è accompagnata da una residenza d’artista, un programma educativo, un public program e una mostra collettiva con opere dalla collezione di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, pensati come percorso di avvicinamento all’inaugurazione dell’opera d’arte nello spazio pubblico.
L’opera
le masche è stata realizzata dall’artista Giulia Cenci appositamente per la radura del Chiot Rosa. Partendo dai calchi delle betulle del Chiot Rosa, Cenci li ha combinati con elementi tipici del proprio linguaggio scultoreo, come teste di lupo, teste di manichini e rami di vite. Le sculture in alluminio derivate da questa unione sono degli ibridi a metà tra alberi e fiori, tra esseri umani e animali. Cresciute durante la notte o ferme a testimoniare i fatti e i racconti di quel luogo, le figure si allungano tra le betulle e sembrano osservare con curiosità e stupore l’attività ai loro piedi, dove prendono forma piccoli spazi di riparo e aggregazione. Durante la fase di ricerca l’artista ha osservato e disegnato elementi vegetali nella fase di crescita e fioritura, come l’iris, il cui stelo si piega per il peso del proprio frutto, per poi ripiantarsi e propagarsi nel terreno circostante: un movimento che porta alla morte della prima pianta, ma rende possibile la nascita e la proliferazione di molte altre. Allo stesso modo, le sculture di Giulia Cenci per il Chiot Rosa sono frutto di secoli di storie e di Storia che hanno influenzato questo luogo, ma sono anche creature aliene, che presagiscono un futuro di incertezza e di metamorfosi. L’artista ha immaginato la radura ospitare questi fusti, fioriti o in procinto di decadere, diventare un nuovo habitat e contribuire a un paesaggio in continuo mutamento. Il titolo fa riferimento a una figura della tradizione contadina raccontata anche da Nuto Revelli: le masche erano donne che incarnavano il male, il diavolo, e avevano il potere di gettare il malocchio. Le persone identificate come masche erano in realtà figure ai margini della società: la loro diversità e la difficoltà ad integrarsi le rendevano oggetto di persecuzioni. Al tempo stesso le masche erano anche lo strumento per dare un nome a paure e fenomeni inspiegabili. Con la sua opera Cenci omaggia le masche e tutte le persone emarginate per la loro diversità, immaginando un luogo in cui diversi racconti e stratificazioni diano forma ad un futuro di possibilità.
Il luogo
Il luogo individuato per l’intervento è il Chiot Rosa, una radura costellata da alberi di betulla che si trova nel Comune di Rittana, a 1.200 metri sul livello del mare. È un luogo di ritrovo per gli amanti della montagna, grazie ai sentieri che da qui si snodano lungo le creste e le valli della zona. Da qui si accede alla Borgata Paraloup, un piccolo gruppo di case in cui fu organizzatala Resistenza contro il nazifascismo tra il 1943 e il 1944. A partire dal 2006 la borgata è stata acquisita e ricostruito dalla Fondazione Nuto Revelli attraverso un progetto architettonico innovativo e sostenibile.
Nel corso del Novecento le zone montane e collinari della provincia di Cuneo – dove si trova Rittana – sono state oggetto di un massiccio fenomeno di spopolamento che perdura a tutt’oggi. Nel secondo dopoguerra l’industrializzazione ha spintole persone a migrare dalle aree montane verso la pianura, dove le grandi fabbriche offrivano maggiori occasioni di impiego. Questo fenomeno ha modificato profondamente i rapporti tra gli abitanti, gli animali domestici e selvatici, e la conformazione stessa dell’ambiente naturale, che da essere dedicato alla pastorizia è tornato a essere boschivo.
L’artista
Giulia Cenci lavorerà in dialogo con il territorio e i suoi abitanti per sviluppare un progetto site-specific che tenga conto della storia e delle caratteristiche del luogo. Con le sue opere Cenci ibrida il mondo umano con quello animale e vegetale, dando vita a installazioni dalle atmosfere post-apocalittiche che sfumano i confini tra naturale e artificiale. Cenci adotta materiali di riciclo, come gli scarti del sistema di produzione agricola o i rottami delle automobili, o anche frammenti di prototipi animali e umani che assembla e fonde in sculture complesse in cui convivono manualità e produzione seriale. Il suo interesse per i luoghi al confine tra natura e antropizzazione e la sua ricerca incentrata sulle relazioni tra essere umano, animali e ambiente naturale è statala ragione per cui l’artista è stata scelta per la prima edizione di Radis.
Programma educativo, il public program e la mostra collettiva
Il programma educativo, ideato da Feliz in collaborazione con l’associazione La Scatola Gialla, è offerto gratuitamente alle scuole del territorio. Avrà inizio con la realizzazione dell’Attesa, percorso pensato per avvicinare bambine e bambini delle scuole primarie all’arte pubblica e alla ricerca di Giulia Cenci. Il programma prosegue nel corso dell’anno scolastico 2024-25 con attività e laboratori che coinvolgono alunne e alunni di tutte le età.
Il public program, pensato dalla curatrice in dialogo con l’artista, è un percorso di avvicinamento all’opera e di approfondimento della poetica di Giulia Cenci e della storia del territorio. Gli appuntamenti saranno annunciati prima dell’estate e si svolgeranno a Rittana e nella provincia di Cuneo.
Il primo appuntamento del public program consiste in una mostra collettiva, che inaugurerà il 14 luglio. La selezione delle opere, provenienti dalle collezioni di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e Fondazione CRC, è il frutto della conversazione tra artista e team curatoriale.
Pubblicazioni
Il Diario di Radis contiene sei testi apparsi mensilmente sulle colonne de Il Giornale dell’Arte, che hanno costituito un racconto progressivo del progetto da diverse angolature, dal territorio, ai progetti didattici e partecipativi all’opera di Giulia Cenci, le masche. Il Diario di Radis intende dunque raccontare questo progetto nei suoi diversi livelli di lettura, ed è scaricabile QUI in formato digitale.
Il Chiot Rosa e l’opera di Giulia Cenci fanno parte della Mappatura dell’arte nei luoghi della Provincia di Cuneo curata da Vittoria Martini. Questa ricerca (scaricabile QUI in formato digitale) racconta le opere d’arte nel territorio cuneese e le modalità con cui sono state commissionate negli anni. La mappatura rende manifesta l’attenzione di questo specifico territorio verso la cultura, raccontando un modello virtuoso di committenza per lo spazio pubblico.
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Edizioni passate
Radis 2024
Radis è il nuovo progetto di arte nello spazio pubblico promosso da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT per il quadriennio 2024-2027; la prima edizione ha luogo nella provincia di Cuneo, con la collaborazione della Fondazione CRC.
Per la prima edizione di Radis Marta Papini, curatrice del progetto, ha invitato l’artista Giulia Cenci a realizzare un’opera destinata al Chiot Rosa, un’area boschiva nel Comune di Rittana (CN), in Valle Stura. L’opera, inaugurata il 6 ottobre 2024, resterà di proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in comodato permanente al Comune di Rittana.
Nel quadriennio 2024-2027 Radis arricchisce il territorio piemontese con un patrimonio di opere di arte pubblica grazie al coinvolgimento degli abitanti, degli enti e delle associazioni locali. Ogni anno la commissione dell’opera è accompagnata da una residenza d’artista, un programma educativo, un public program e una mostra collettiva con opere dalla collezione di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, pensati come percorso di avvicinamento all’inaugurazione dell’opera d’arte nello spazio pubblico.